BRESCIA

In lombardia, la città di Brescia, nel sedicesimo secolo, è natale di una dotta persona, un certo Benedetto Pasini, di cui troviamo notizie nel libro: Commentarj Della Accademia di Scienze, Lettere, Agricoltura, ed Arti del Dipartimento del Mella per l’anno MDCCCVIII - Brescia - per Nicolò Bettoni.

Questo è quanto a lui dedicato:

Benedetto Pasini, medico Bresciano del secolo XVI , la cui morte è stata compianta con un'ode latina da Publio Fontana, scrisse un libretto De acetosa, Brix. 1572, che non è allegato né dal Rossi, né dal Cozzando, né dal Ghilini, ma siccome esamina solamente quest'erba rispetto alle qualità mediche, non può aver dritto di essere collocato tra i botanici.

Fu egli clinico accreditato, e Massimiliano II lo chiamò presso lui per farsi curare da una palpitazione di cuore che frequentemente lo assaliva; malattia che doveva essere accompagnata da sintomi singolari, avvegna che il Pasini ne pubblicò la storia nel 1573, e cinque anni dopo il Camusio, medico toscano, estese un altro trattato sull'argomento medesimo.

Havvi altresì un altro Pasini per nome Antonio, autore delle Annotazioni, ed emendazioni sulla traduzione del Mattioli de' cinque libri della materia medicinale di Dioscoride, di cui sonosi fatte in Bergamo due edizioni, una nel 1593, l'altra, che è quella che ho sott’occhio, nel 1600. Ma benché quest' opera tenda a dimostrare alcune inavvertenze di un esimio conoscitore della botanica, qual è il Mattioli, niente, o pochissimo per lo meno, vi si rinviene, che propriamente appartenga a questa scienza. Le osservazioni del Pasini sono puramente erudite e grammaticali, e mostrano che egli possedeva una somma perizia nella lingua greca, ed era molto versato nella lettura degli scritti de' medici antichi, ma non di rado ancora compariscono sottili e fantastiche, come arbitrarie in gran parte sono le sue emendazioni. Scorgesi di fatti che vuol egli ridurre Dioscoride a quella lezione che gli torna più a grado, non già col confronto dei varj codici, come promette di fare, ma sulla norma di quanto sugli stessi argomenti è stato scritto da Galeno, da Aezio, da Paolo Egineta, da Oribasio, e in particolare dall'Arabo Serapione; lo che è voler correggere Dioscoride, piuttosto che i suoi traduttori.

Con questa critica stessa compose e mandò alla luce nel 1574 le Correzioni sul libro d' Ippocrate dell'aria, dell'acqua, e dei Luoghi, che uscì, a detta sua, molto depravato dalle mani di tutti coloro, che lo avevano trasportato in latino, assumendosi di dare alla materia un ordine e una ripartizione diversa da quella che ha in tutti i testi. In questo volume s'intitola egli Pasieno medico Benaceose, e così è nominato dal Cozzando a cui era ignota l’altra sua opera su Dioscoride da cui si rileva del pari che egli apparteneva alla provincia del Benaco, che è da lui chiamata la nostra Riviera, e che dimorava in Salò. Gli editori italiani del Dizionario storico di medicina dell'EJoy, dicono Veronese il Pasini, ma questo è un equivoco in cui sono incorsi parecchi altri che hanno incluso qualche paese della Riviera Salodiana nel territorio Veronese, come ha fatto il Vescovo Quirini nella Vita del Cardinale Reginaldo Polo rispetto alla terra di Maguzano.              
Chi si attenderebbe di veder figurare tra i botanici Bresciani l'idraulico Benedetto Castelli?

Aggregandolo a questa Schiera abbiamo per mallevadore il Pasini, che lo qualifica semplicista singolare ed intelligentissimo, e che asserisce di avere osservata presso lui la vera pianta degli ermodattili, portata da Costantinopoli dal Morosini, che fu bailo della repubblica in quella città. La descrive il Pasini come avente le foglie del porro, ed il fusto dell' altezza di due palmi, sulla cui cima si scorgeva un frutto simile all' efemero nominato da Serapione, ma è da dolersi che egli non ne abbia individuato con maggiore precisione i caratteri, non essendo ancora chiarito qual sia la genuina spezie, da cui derivano gli ermodattili delle farmacie. Sospettò Linneo che potessero essere la radice dell'Iride tuberosa, e la figura delle foglie indicata dal Pasini si confa a qualche modo con quelle di questa pianta.

 

Nel libro “La caduta della Repubblica di Venezia ed i suoi ultimi cinquant’anni” edito nel 1855 (di Girolamo Dandolo) troviamo citato un certo Giuseppe Pasini. Le informazioni che traiamo sono legate a due decreti, il primo del 1746 ed il secondo del 1750 riguardanti la regolamentazione delle tariffe doganali. Questo Pasini viveva e svolgeva la propria attività nell’alto bresciano, precisamente nel paese di Edolo, nella Val Sabbia.

Dunque, questo è quanto trovato scritto: “Nel 1746 con altro decreto 27 febbraio, a favorire le fabbriche nazionali di carta, libera dichiaravasi da ogni pagamento l’introduzione degli stracci e del così detto carnuccio. Con decreto 24 settembre 1750 il Senato, sopra proposta dei Deputati ed Aggiunti alla regolazione delle Tariffe Mercantile e dei Cinque Savj alla Mercanzia, incoraggiar volendo la nuova fabbrica nazionale di Vomeri attivata da un Giuseppe Pasini in Edolo nella Val Sabbia, provincia di Brescia, concedeva ai lavori della medesima, pel corso non interrotto di anni venti, intera esenzione da qualunque dazio, anche di solo transito, per tutta l’estensione dello Stato.”

 

Mezzo secolo più tardi, più a sud, ma sempre nel bresciano, troviamo una nota curiosa descritta nel libro di Antonio Sabatti “Quadro statistico del Dipartimento del Mella” scritto nel 1807. Si dice che ... Nell'anno 1805 si è scoperta una miniera di carbon fossile nel tener della Comune di Vallio (BS) sul monte Barcolo alla distanza di un quarto di miglio da Odolo contrada della detta terra, e posta alla plaga di tramontana.

Questa materia trovasi in più luoghi, frammezzo agli strati di pietra, e posta sul fuoco arde prontamente.

I Signori Pasini e Savoldi che ne sono gli scopritori sono stati nel 1806 investili da S. A. 1. il Principe Vice-Re del diritto di privativa dello scavo della miniera suddetta per tre anni consecutivi.

Nel medesimo anno i predetti Signori Pasini e Savoldi hanno indicato un'altra miniera (se pure non è una continuazione della prima) che si trova a ponente, ed in distanza di tre o quattro miglia circa dall'altra, sul territorio del Comune di Caino, sotto, ed in poca distanza dall'Osteria di S. Eusebio.

 

Nel paese di Erbusco in provincia di Brescia (Indirizzo: Via San Giorgio, 4) sorge villa Pasini. Di essa non sono state trovate notizie.

 

 

LIBRO "LE FAMIGLIE PASINI"
LIBRO "LE FAMIGLIE PASINI"
LISTA EXCEL PASINI
LISTA EXCEL PASINI
LISTA TESTAMENTI PASINI IN VENEZIA
LISTA TESTAMENTI PASINI IN VENEZIA
FAMIGLIE BENETTI
FAMIGLIE BENETTI
FAMIGLIE CEOLA
FAMIGLIE CEOLA
FAMIGLIE FURLANETTO
FAMIGLIE FURLANETTO
FAMIGLIE PASTORI
FAMIGLIE PASTORI
FAMIGLIE PAVAN
FAMIGLIE PAVAN
FAMIGLIE PIERACCINI
FAMIGLIE PIERACCINI
FAMIGLIE TREVISAN
FAMIGLIE TREVISAN